Europa guida economia circolare con nuove azioni strategiche

Europa guida economia circolare con un nuovo pacchetto di iniziative lanciato il 3 luglio 2025 dalla Commissione europea, segnando un deciso passo avanti verso il Circular Economy Act, la legge quadro prevista per il 2026.

L’obiettivo è chiaro: raddoppiare la quota di materiali riciclati nell’economia UE e rendere l’Europa leader mondiale della circolarità entro il 2030.

Digitalizzazione e RAEE: due pilastri della transizione

Tra le azioni principali, spicca l’introduzione di un sistema digitale per la gestione delle spedizioni di rifiuti, operativo dal 21 maggio 2026. Questo sistema sostituirà completamente le procedure cartacee, semplificando i flussi transfrontalieri, riducendo gli oneri burocratici e rafforzando il contrasto alle pratiche illegali. Un’innovazione fondamentale per garantire che i rifiuti siano trattati negli impianti più efficienti d’Europa.

Al tempo stesso, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sull’armonizzazione dei rifiuti “green-listed”, ovvero quelli soggetti a regole semplificate per il trasporto transfrontaliero. L’iniziativa, aperta fino al 31 ottobre 2025, mira a facilitare ulteriormente la circolarità nel mercato unico.

Un altro fronte critico riguarda i rifiuti elettronici (RAEE), tra i flussi in più rapida crescita nell’UE (+2% annuo). Una recente valutazione della Commissione ha evidenziato che quasi il 50% di questi rifiuti non viene raccolto, e che i livelli di riciclo restano lontani dagli obiettivi fissati. Da qui la decisione di avviare una revisione profonda della Direttiva RAEE, con l’intento di migliorarne la raccolta, il trattamento e gli incentivi economici per il recupero delle materie prime critiche.

Circolarità come leva competitiva

Le nuove misure non sono solo ambientali: sono anche economiche. Le imprese manifatturiere europee spendono oltre il doppio per i materiali rispetto al lavoro o all’energia, e dipendono in larga parte da forniture estere di materie prime. In questo contesto, le pratiche circolari – dal design sostenibile alla rigenerazione – diventano strumenti essenziali per ridurre i costi, aumentare la resilienza e contenere la volatilità dei mercati globali.

Secondo le stime della Commissione, le strategie di economia circolare potrebbero contribuire fino al 25% della riduzione di emissioni necessarie per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Un dialogo strategico aperto a tutti

Per garantire che le nuove politiche siano efficaci e condivise, la Commissione ha avviato un dialogo strategico sulla circolarità, coinvolgendo istituzioni, imprese, cittadini e stakeholder. Questo processo parte oggi ma sarà fondamentale anche nei prossimi mesi per modellare i contenuti del futuro Circular Economy Act, integrando esperienze dal campo e buone pratiche nazionali – come quelle italiane, spesso citate tra le più virtuose in Europa.

Uno sguardo al futuro: batterie e oltre

A breve, verranno adottate anche nuove norme sul recupero di materiali dalle batterie, settore chiave per la transizione energetica e la mobilità sostenibile. Parallelamente, continueranno le consultazioni pubbliche e le valutazioni normative per accompagnare l’evoluzione del quadro legislativo europeo in materia ambientale.

Come ha dichiarato Jessika Roswall, Commissaria europea per l’Ambiente, la resilienza idrica e l’economia circolare competitiva:

“La transizione verso un’economia circolare è un’occasione per rafforzare la leadership europea in termini di innovazione, competitività e standard ambientali elevati.”


In sintesi: il 2026 sarà l’anno chiave per il Circular Economy Act, ma il lavoro comincia ora. Le imprese devono prepararsi a cogliere le opportunità offerte dalle nuove regole, non solo per essere compliant, ma per diventare protagoniste della trasformazione sostenibile.


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