Le tre startup italiane finaliste al Green Alley Award 2022

Uno dei migliori progetti di economia circolare è il prestigioso Green Alley Award. L’iniziativa nasce nel 2014, diventando il primo premio a livello europeo per le startup che promuovono soluzioni sostenibili legate al riciclo e alla riduzione dei rifiuti.

Sono tre i progetti Made in Italy in corsa per aggiudicarsi il premio in denaro pari a € 25.000. Per la premiazione finale, che avverrà a Berlino, bisognerà attendere il 28 aprile 2022.

Nei mesi precedenti sono selezionati i 6 migliori progetti di startup e i 6 migliori imprenditori europei basati sull’economia circolare. Questi ultimi, a loro volta, saranno valutati da una giuria e da una platea internazionale, composta da esperti del settore e aziende.

Le tre startup italiane candidate

In totale erano ben 177 i progetti – provenienti da 25 Stati europei – inizialmente candidati al Green Alley Award del 2022. In realtà, però, ne sono state selezionate soltanto 20, di cui tre sono italiane.

Nel 2021 il nostro Paese, per il terzo anno consecutivo, ha ottenuto la medaglia d’oro nel settore dell’economia circolare in base alla classifica stilata dal CEN-Circular Economy Network (la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile) in collaborazione con Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

Ma quali sono le tre startup italiane in corsa per il premio Green Alley Award? La prima si chiama Agree, che ha sviluppato degli imballaggi sostenibili e commestibili per frutta e verdura. Questi ultimi sono realizzati grazie agli scarti provenienti dal settore agricolo. L’obiettivo è quindi quello di dare nuova vita ai sottoprodotti agricoli, ma soprattutto ridurre lo spreco alimentare, eliminando le confezioni in plastica, altamente inquinanti.

Invece, il secondo progetto candidato è Atelier Riforma, che ha messo a punto un’innovativa tecnologia di intelligenza artificiale che facilita il riciclo degli abiti usati, promuovendo una moda circolare e sostenibile.

Anche la terza startup opera nel campo della moda sostenibile: si chiama Nazena e trasforma scarti tessili industriali e vestiti usati in nuovi prodotti. Tra questi troviamo imballaggi, oggetti di design e pannelli acustici.

Nazena, startup della moda sostenibile

Nazena è la start up innovativa che porta l’economia circolare nel settore tessile.

Nasce il 15 aprile 2019 da un’idea di Giulia De Rossi, prima founder e amministratrice dell’azienda, per la sua volontà di trovare soluzioni tangibili allo smaltimento degli scarti in tessuto. Successivamente, si unisce al team soci anche Stefano Lora, per contribuire con la sua esperienza a sviluppare l’attività manifatturiera.

Ecco i valori su cui la nuovissima startup si basa!

I valori Nazena start up innovativa di economia circolare - Rispetto

RISPETTO

«Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato»

I valori Nazena start up innovativa di economia circolare - Recupero

RECUPERO

Vogliamo ridurre gli sprechi, dati sia dal sovraconsumo sia dalla sovraproduzione.
I nostri prodotti sono l’emblema di quanto si possa recuperare in natura senza attingere a risorse vergini.

I valori Nazena start up innovativa di economia circolare - Eco design

ECO DESIGN

Una progettazione ambientalmente consapevole comprende l’intero ciclo di vita di un prodotto. Miriamo ad ottimizzare la vita utile dei prodotti limitando il consumo di risorse, in un’ottica di “recupero, riutilizzo, riciclo”.

I valori Nazena start up innovativa di economia circolare - Sperimentazione

SPERIMENTAZIONE

Vogliamo sperimentare sempre nuove opportunità. Crediamo che la collaborazione sia l’unico modo per trovare soluzioni innovative per un ambiente ed una società più sani.

Atelier Riforma, la startup del recycling

Atelier Riforma è una startup innovativa a vocazione sociale che ha l’obiettivo di ridurre il negativo impatto ambientale della moda, attraverso l’economia circolare. Nata come progetto nel 2019 e poi diventata società nel 2020, Atelier Riforma è partita da un’idea allora fuori dal coro: creare una rete di sartorie sociali che si occupasse di trasformare i capi dismessi per dar loro maggior valore e rimetterli in circolo su una piattaforma di vendita.E’ così ha lanciato il primo marketplace italiano dedicato all’upcycling. Atelier raccoglieva i capi da privati e non profit, li selezionavamo e catalogavamo per poi distriburli a una rete di upcyclers.

Questa esperienza ha permesso al team di comprendere le difficoltà nella gestione delle diverse tipologie di indumento verso il riutilizzo, nonché le esigenze delle realtà della moda circolare. Queste ultime, infatti, hanno bisogno di  trovare in modo agevole il materiale adatto alle proprie attività (di riciclo, rivendita o upcycling). Ogni capo ha caratteristiche diverse che possono essere utili a un differente tipo di riutilizzo, se valorizzate.

Così è nata Re4Circular: una piattaforma marketplace B2B dove sarà possibile acquistare in grandi quantità indumenti dismessi, filtrando le caratteristiche che interessano e visionando le foto di ogni pezzo. Questo sarà possibile grazie all’adozione di una tecnologia basata sull’Intelligenza Artificiale capace di estrarre tutte le caratteristiche dei capi al momento della catalogazione.

Agree, startup contro gli sprechi alimentari

Agree è un progetto innovativo che vuole creare soluzioni per ridurre il più possibile lo spreco alimentare, utilizzando solo materiale della filiera.

Il comune desiderio nell’avere un impatto sul food waste li ha portati a sviluppare Ally, il rivestimento commestibile vegetal-based che mantiene la frutta e verdura fresca fino a 3 volte in più. Ally si può applicare sulla più comune frutta e verdura a rapido deperimento durante la fase distributiva, diminuendo gli sprechi e valorizzando le risorse necessarie per la produzione.

Lo spreco alimentare viene generato da alimenti deperibili, come frutta e verdura. Questo capita, non solo a livello domestico, ma anche lungo le diverse fasi della filiera alimentare dove si seleziona il prodotto solo per ragioni estetiche. L’obiettivo del progetto Agree è di aumentare il ciclo di vita fino a 3 volte in più degli ortaggi: li protegge con Ally, un rivestimento commestibile di origine vegetale creato a partire da componenti estratti dai sottoprodotti agricoli.

I rivestimenti edibili di Agree sono lavabili e sviluppati in modo da non alterare le proprietà organolettiche degli ortaggi. La soluzione è circolare, sostenibile e la rende un’alternativa promettente ai metodi convenzionali di conservazione.

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