Alghe e sostenibilità: cibo, abbigliamento ed economia circolare

Le alghe sono dei vegetali che vivono in ambienti acquatici, sia salati che di acqua dolce, e ne esistono di innumerevoli tipologie. Una delle caratteristiche più sostenibili di questa pianta è che, essendo appunto dei vegetali, svolgono anch’esse la fotosintesi per nutrirsi, assorbendo anidride carbonica (CO2) e liberando ossigeno, facendo così al contempo respirare mari, oceani, fiumi e laghi e riducendo l’inquinamento.

Ciò le rende estremamente ecosostenibili. Inoltre, le alghe marine “si riproducono da sole, e sono quindi ‘economiche’. Infine, non tolgono spazio ad altre colture dato che stanno sui fondi marini e le attività di trapianto, per farle diffondere, non richiedono fertilizzanti. Insomma, un prodotto su cui dobbiamo decisamente tenere alta l’attenzione.

Dal settore alimentare, passando per l’edilizia e la moda, ecco alcuni esempi di come le alghe siano destinate a diventare sempre più protagoniste del nostro futuro.

Alghe e alimentazione

Partiamo, forse, dall’ambito di utilizzo delle alghe a noi più noto, quello alimentare. È grazie alla sempre maggior diffusione della cucina orientale, giapponese in particolare, che molti hanno scoperto che alcuni tipi di alghe si possono mangiare. Ma sapete che non solo sono commestibili, ma che il loro consumo fa anche bene al nostro corpo? L’alga Nori, ad esempio, – quella che mangiamo quando andiamo al ristorante giapponese, per capirci – è tra le macroalghe più nutrienti, essendo ricca di proteine e fonte di vitamine e minerali. L’alga Spirulina è invece tra le microalghe più richieste dal mercato anche grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. La notevole componente proteica apportata dalle alghe le ha rese, tra l’altro, uno dei prodotti di punta del mercato alimentare vegano e vegetariano.

Sapevate, poi, che l’Agar agar, ingrediente addensante e gelificante per la preparazione di gelatine, budini ed altre numerose ricette, è una polvere derivata dall’essiccazione di diversi generi di alghe rosse? L’Agar, tra l’altro, è utilizzato anche in campo farmaceutico per la produzione di capsule di medicinali o integratori.

 Le “finestre” cattura CO2

In campo edilizio sono molte le aziende che hanno scelto e continuano ad utilizzare le alghe come elemento base per la propria produzione. In Messico, la startup Greenfluidics ha progettato degli innovativi biopannelli in microalghe in grado, con l’ausilio di nanotecnologie, di intercettare l’anidride carbonica e rilasciare nell’aria ossigeno. Ma non solo, partendo dalle radiazioni solari questi speciali pannelli sono inoltre capaci di generare energia pulita da poter utilizzare in casa. La speranza della startup per il futuro è di riuscire a renderli un prodotto alla portata di tutti che possa contribuire a decarbonizzare le nostre città.

Alghe di casa nostra: una storia di economia circolare e sostenibilità lungo la riviera romagnola

Le alghe aiutano sì a combattere l’inquinamento, ma per alcune economie locali, come la riviera Adriatica, in determinati periodi dell’anno, il loro eccesso provoca diversi problemi. Esse, infatti, non solo risultano un fastidio per i bagnanti ma, quando si spiaggiano sulla riva, devono essere smaltite come rifiuti e non possono essere recuperate. Per cercare di risolvere questo problema è nato da sette giovani abitanti della costiera Romagnola il progetto Ulisse. Due le possibili soluzioni identificate e su cui si è a lavoro. La prima – realizzabile a breve termine – prevede che le alghe vengano raccolte prima di posarsi sulla spiaggia in modo da poter essere utilizzate nelle diverse filiere – da quella alimentare a quella cosmetica e edilizia. La seconda soluzione – realizzabile più a lungo termine – è quella di creare delle coltivazioni per risolvere il problema dell’eccesso di sostanze presenti in acqua di cui esse si nutrono e che ne causa una crescita incontrollata.

Le prime sneakers biodegradabili al mondo derivano dalle alghe

Ci troviamo nell’Università di San Diego dove un professore di biologia molecolare e due colleghi del dipartimento di chimica e biochimica, dopo sei anni di ricerche, sono riusciti a creare la prima scarpa sportiva completamente biodegradabile al mondo e a metterla in commercio attraverso la società Blueview. Le alghe sono le protagoniste della suola di queste speciali eco-scarpe, mentre la tomaia è realizzata con filati di canapa, eucalipto e cotone biologico.

Stephen Mayfield, professore di biologia molecolare dell’UC San Diego e CEO dell’azienda, ha raccontato di essere arrivato all’idea di utilizzare le alghe dopo due epifanie. “Primo, il petrolio viene dalle alghe; è solo olio di alghe fossili e la plastica viene dal petrolio. Allora perché non produrre plastica direttamente dall’olio di alghe? Secondo, esistono effettivamente plastiche biodegradabili – non molte, ma poche – quindi perché non produrre quelle plastiche biodegradabili dall’olio di alghe?”.

Quello di accelerare lo sviluppo di un’industria delle alghe per promuoverne l’utilizzo in campo alimentare e non solo è l’obiettivo della piattaforma “EU4Algae, istituita dalla Commissione europea per migliorare la cooperazione tra gli allevatori di alghe, i produttori, il commercio al dettaglio, gli sviluppatori di tecnologia, investitori, autorità pubbliche e della ricerca, e Ong, che sarà lanciata durante l’anno in corso. In Europa, infatti, la produzione e il consumo di alghe non ha ancora preso pienamente piede, nonostante il loro ruolo nella strategia del Green Deal europeo.

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