Biometano in Italia, il Paese leader della sostenibilità

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Ad oggi sono 1600 gli impianti attivi di Biometano in Italia

La sostenibilità è un tema sul quale l’agricoltura ha visto nascere molteplici iniziative. Un comparto che, grazie alla sinergia tra agricoltura e allevamento da un lato, e agroindustria dall’altro, ha registrato ad oggi un investimento di circa 4,5 miliardi di euro nel Biometano in Italia.

In tal senso, il settore delle agroenergie si è prefisso di implementare i meccanismi di economia circolare, riducendo l’impatto ambientale delle proprie attività. In questo modo la filiera italiana è riuscita ad aggiudicarsi la leadership europea del numero di impianti, con 1600.

Biometano in Italia e fertilizzanti a basso impatto

La produzione di biogas riproduce il meccanismo della digestione anaerobica. Infatti, all’interno di grandi contenitori si introducono matrici organiche, effluenti zootecniche e sottoprodotti dell’agroindustria.

I materiali, riscaldati e miscelati in una condizione anaerobica, attraverso l’azione batterica danno origine al biogas. Questo, poi, viene convogliato e destinato alla produzione elettrica rinnovabile. Anche depurato dall’anidride carbonica per diventare biometano ed essere utilizzato nel settore dei trasporti.

In più dalla produzione del biogas ne deriva quella del digestato, un potente fertilizzante in grado di abbattere il ricorso a prodotti chimici, migliorando quindi la produttività del suolo.

Gli investimenti

Gli investimenti di questi anni, accompagnati dal Consorzio italiano biogas (Cib), hanno favorito lo sviluppo delle sinergie tra mondo agricolo e industriale.

Ogni euro investito sulla produzione di biogas stimola altrettanti investimenti nel settore agricolo. La produzione preserva il futuro di una filiera fondamentale per il made in Italy.

– Piero Gattoni, Presidente del Cib

Inoltre, gli impianti di biogas producono 1,7 miliardi di metri cubi di biometano, consentendo la creazione di circa 12mila posti di lavoro nel settore.

Tutti i risultati sono evidenziati nel progetto “Farming for future”, messo a punto dal Cib, e che sposa tutti gli obiettivi del Green Deal Europeo.

Le biomasse forestali, una nuova frontiera

Un’altra grande frontiera da sviluppare all’interno del territorio nazionale, è quella delle biomasse forestali. Infatti, l’Italia è ricca di boschi e foreste, in quanto queste, negli ultimi anni, si sono notevolmente rafforzate. In particolare, sono passate dai 5 milioni di ettari a 10,8 milioni, dagli anni 50 ad oggi.

Il Paese sfrutta ancora poco la crescita di boschi e foreste, nonostante la produzione di energia termica da biomasse sia ufficialmente la prima fonte rinnovabile.

La chiave dello sviluppo sarebbe l’industria di prima trasformazione del legno. Infatti la materia prima per la produzione di calore dalle biomasse è il pellet, per il quale l’Italia risulta essere il principale consumatore a livello europeo.

Per saperne di più, visita il link:

http://farmingforfuture.it/

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