Airlite, quando l’arte mangia lo smog

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La street art d’ora in poi farà bene non solo agli animi, ma anche ai polmoni con Airlite

Il segreto è nella pittura stessa. Airlite è una nuova tecnologia, frutto di anni di ricerca e sviluppo, che potrebbe trasformare l’impatto dell’arte urbana sull’ambiente. Un’innovazione Made in Italy. Il primo prototipo di Massimo Bernardoni di questa pittura a base minerale risale al 2007, ma il test decisivo è stato quello del 2010 in un ambiente reale, dove è stata applicata all’interno di uno tra i tunnel più inquinati della capitale.

Test empirici e scientifici dell’Università La Sapienza di Roma sono riusciti a dimostrare una riduzione degli agenti inquinanti all’interno della galleria fino al 51%. Infatti dopo un decennio il tunnel risulta ancora bianco.

La tecnologia alla base di Airlite utilizza un processo di fotocatalisi. Ovvero, sfruttando l’energia della luce, assorbe gli agenti inquinanti che successivamente si cristallizzano in sali innocui sulle superfici su cui è applicata. Inoltre, quando è utilizzata in esterni riflette il calore dei raggi solari, mantenendo freschi gli ambienti interni e permettendo quindi di ridurre fino al 30% i consumi di energia per la climatizzazione.

Come applicare Airlite in campo artistico

Quest’innovazione non è sfuggita agli street artist di tutto il mondo, che si sono accordati sul desiderio di poter avere un impatto positivo dal punto di vista ambientali. Per questo il 5 giugno 2021 a Jersey City (NJ) è comparso il primo murales mangia smog. Si intitola Stand with us ed è firmato dall’artista Amanda Phingbodhipakkiya, promosso dalla no-profit italiana Yourban2030, che si occupa dello sviluppo di progetti di urban art sostenibile. Quest’opera, grazie ai suoi 400mq di superficie occupata, assorbirà ogni mese oltre 18 chilogrammi di CO2.

Anche in Italia, l’artista Elena Zecchin sta portando avanti un progetto di murales antismog su tutto il territorio nazionale. Questo grazie a una campagna di crowdfunding, per mappare con interventi artistici le città più inquinate del Paese. Infatti in Italia abbiamo decine di città che ogni anno si ritrovano con livelli di inquinamento dell’aria illegali. A tal punto da essere considerati tra i peggiori d’ Europa. Migliaia di persone muoiono ogni anno per via dell’inquinamento dell’aria.
Secondo Elena l’arte dovrebbe essere al servizio della comunità quando possibile. La urban art sostenibile è il suo modo di farlo.

Un inizio importante

Airlite non è ancora una tecnologia perfetta. Infatti questa pittura non è economica e presenta alcuni limiti di reperimento, ma anche di utilizzo una volta diluita con acqua. Sicuramente, però, costituisce una prima tappa importante nel percorso di trasformazione del nostro modo di vivere la città e l’arte urbana.

Di sicuro aiuta a diffondere la consapevolezza generale che le nostre scelte in campo di materiali utilizzati possono avere un impatto reale e positivo sull’ambiente. In un certo senso potrebbe essere vero che la bellezza salverà il mondo.

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